Monitorare i flussi di persone, in particolare donne sole e con bambini, alle frontiere. Capire come i flussi migratori spesso nascondano persone vittime di sfruttamento, vittime di tratta, convinte con l’inganno a lasciare i loro Paesi e rischiare la vita in mare con la promessa di un lavoro, e poi portate altrove e costrette a prostituirsi. Le reti criminali non si fermano davanti ai confini: e allora c’è bisogno della collaborazione tra Paesi per comprendere, e contrastare, le dinamiche della tratta di esseri umani sempre in evoluzione.

È questo l’obiettivo di Beyond borders, la rete di associazioni italiane e francesi, presentata a Ventimiglia, che lavora proprio per monitorare i confini e che ha PIAM tra i fondatori, impegnata da mesi in monitoraggi e colloqui con le donne intercettate al confine. E questo, il lavoro alle frontiere per prevenire le dinamiche di tratta internazionali, è uno degli ambiti di intervento più in crescita per PIAM.

“Da due anni a questa parte sono aumentati i rientri di donne di origine nigeriana che tornano da Germania e Francia – spiega il presidente di PIAM Alberto Mossino – Era difficile comprendere la paternità dei bambini, il ruolo degli accompagnatori, dei mariti, e la ragione della mobilità di queste donne senza una logica facile da ricostruire; questa rete è nata proprio con l’idea di condividere informazioni per poter aiutare al meglio queste persone”.

Sotto la lente di osservazione dunque ci sono i flussi che si registrano a Ventimiglia verso la
Francia, ma anche verso l’Italia, presumibilmente di rientro dopo periodi all’estero o tentativi vani di richiesta di asilo.

Alcuni numeri? Ci sono dati riguardanti le donne in transito a Ventimiglia che stupiscono: ad
esempio le donne provenienti dalla Costa d’Avorio sono state 1256 nel 2021, in forte aumento rispetto alle 607 del 2020, così come le donne provenienti dalla Guinea, con numeri cresciuti del 60% con 600 presenze nel 2021 (dati Asgi). Si tratta in maggioranza di donne sbarcate al Sud Italia ma nel giro di qualche giorno giunte a Ventimiglia. Perché arrivano? Qualcuno le aiuta a fuggire subito dai centri del Sud verso il Nord e poi verso la Francia? Si tratta di flussi che hanno a che fare con lo sfruttamento?

Beyond borders nasce per monitorare e capire queste dinamiche, attraverso la collaborazione di associazioni in Italia, Francia, Germania (come PIAM, Autres Regards, Mist, The Justice Project , Asgi, Caritas Intemelia, Diaconia Valdese) ma anche in Spagna e Belgio.

Qui l’approfondimento e i dati di Altraeconomia: https://altreconomia.it/beyond-borders-una-rete-che-supera-i-confini-nazionali-per-sostenere-le-persone-vittime-di-tratta/

Nella foto la fondatrice e mediatrice culturale di PIAM Princess Okokon, che si occupa dei
monitoraggi e dei colloqui a Ventimiglia.

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