La ricerca-azione è stata realizzata da Ires Piemonte, PIAM Onlus e Progetto Tenda e sarà presentata a Torino il 27 giugno (Terrazza Polo Culturale Lombroso, via Lombroso 16, alle 19): un’occasione per stimolare il confronto a livello nazionale sul tema dell’accoglienza delle vittime di tratta con figli, nuclei familiari fragili che hanno bisogno di spazi e progettualità dedicati
Quali sono i bisogni delle vittime di tratta accolte nei progetti di accoglienza con bambini o in stato di gravidanza? Come prendersi cura nel modo migliore di mamme e bambini accolti, i cittadini di domani, per favorire l’integrazione e il benessere della comunità?
Risponde a queste domande il libro “Fuori e dentro il nido: principi orientativi per accoglierenuclei monoparentali migranti”, una ricerca-azione realizzata da Ires Piemonte, PIAM Onlus (con il presidente Alberto Mossino e la responsabile dell’area educativa Francesca Pia) e Progetto Tenda, con la supervisione degli esperti di ricerca sociale, pianificazione e progettazione Pier Paolo Inserra e Mattia Vitiello, su un tema a cui PIAM lavora da tempo: l’accoglienza delle mamme con bambini, nuclei familiari particolarmente fragili. Il libro sarà presentato il 27 giugno, a Torino, nella terrazza del Polo culturale Lombroso (via Cesare Lombroso 16, Torino): appuntamento alle 19 con la presentazione, e a seguire aperitivo.
Il volume è consultabile e scaricabile a questo link: https://www.piemonteimmigrazione.it/lp/alfa/attivita/analisi-dati
Perchè?
Siamo arrivati a scrivere questo libro, che si articola in principi orientativi per le operatrici e gli operatori che accolgono le donne e i bambini, partendo dai numeri: nell’ambito dei progetti per le vittime di tratta realizzati in Piemonte tra il 2020 e il 2022, Alfa e Anello Forte, si è osservato un progressivo aumento delle beneficiarie con minori a carico e/o in stato di gravidanza. Secondo i dati del Numero verde Anti-Tratta, su 1865 persone accolte nel Programma Unico (ex art. 18 D.lgs. 286/98) nel 2022 le donne con figli sono state 301, per un totale di 372 minori. Sono insomma sempre di più, ma a loro si è dedicata negli anni poca attenzione anche a livello di studi e indagini, accademiche e non. Crediamo che ci sia la possibilità, e la necessità, che il sistema di accoglienza italiano dedicato alle vittime di tratta prenda in maggiore considerazione i loro bisogni.
Quali bisogni?
Analizziamo nel libro ad esempio il bisogno dei bambini “di mantenere la relazione con la madre e altri caregiver secondo le modalità della cultura di appartenenza”, quello di crescere in “ambienti rassicuranti e al tempo stesso stimolanti”, che a volte mancano nei centri di accoglienza (per rispondere a questa necessità PIAM ha creato ad esempio nel 2022 in uno dei suoi centri la Scuolina, uno spazio a misura di bambini nel quale possono imparare e crescere, con gli educatori, preparandosi anche agli inserimenti scolastici). E poi i bisogni delle mamme, la “necessità di operare una sintesi tra la cultura di appartenenza e quella del contesto di accoglienza”, la “necessità di sostegno rispetto al ruolo di genitori”, “bisogno di spazi ed occasioni in cui trascorrere tempo di qualità con i propri figli”, la “necessità di spazi di socializzazione e aggregazione”.
Crediamo che sia necessario rispondere a questi bisogni e preservare il diritto delle donne all’emancipazione anche attraverso il supporto alla genitorialità, così difficile quando portata avanti in condizioni di solitudine e debolezza.
E ora?
Dei principi orientativi che proponiamo fanno parte anche metodologie che si possono applicare nel lavoro quotidiano dell’accoglienza, nei monitoraggi e nella valutazione dei risultati.
Ma il lavoro del libro è solo un punto di partenza: la speranza è che ora il dibattito sul tema si allarghi anche ad altri territori, servizi e reti. Per continuare il confronto e la coprogettazione. Per le mamme e per i loro bambini: perchè il sistema di accoglienza riparta dai più piccoli, guardando al futuro.