Cucina della tradizione piemontese in un contesto speciale: il centro di accoglienza per migranti nell’antica villa alle porte di Asti
Chi l’ha detto che le osterie devono essere austere. Noi dentro alla parola osteria vediamo colori, profumi, mescolanze, colture e culture da scoprire. Libertà di espressione e di fruizione. Immersi nel verde, poi. Sono gli ingredienti del nuovo progetto di Piam, Progetto Integrazione Accoglienza Migranti, l’organizzazione nonprofit con sede ad Asti e attività culturale in Italia e all’estero che si occupa di lotta alla tratta e accoglienza di rifugiati. Un progetto inedito: l’apertura della Trattoria Villa Quaglina, una locanda a tutti gli effetti, aperta a tutti, nel bel mezzo di un centro per migranti. Quello di Villa Quaglina, sulle colline del Torrazzo nella zona sud di Asti, dimora storica, ex Seminario degli Oblati di San Giuseppe, che era abbandonata e alla quale l’accoglienza ha ridato vita. Un’avventura possibile anche grazie alle risorse del progetto europeo Ruritage (progetto coordinato dall’Università di Bologna in sostegno allo sviluppo delle aree rurali, nel quale Piam è studiato come ente modello nel campo dell’accoglienza).
I giorni di apertura e il menù della locanda
La Trattoria Villa Quaglina è una locanda da 40 posti, in spazi della villa rinnovati e impreziositi dai quadri realizzati da Matteo Michele Bisaccia. Con uno spazio dedicato ai bambini.
Ha inaugurato l’attività partecipando al Bagna Cauda Day, e dal primo week end di dicembre è aperta il venerdì e il sabato a cena, e la domenica a pranzo. Solo su prenotazione: per prenotare si può chiamare al numero 3421903110 o scrivere alla mail info@cooperativargo.org .
Ai fornelli le cuoche Silvia Cerrato e Monica Pio. Che cosa si trova sul menù? Serviamo una cucina nel solco della tradizione piemontese, lasciandoci ispirare dalle verdure del nostro orto ma soprattutto dalle nostre farine e dai nostri tagliolini. Ovvero i prodotti dei
Campi di Villa Quaglina: prodotti frutto del lavoro sapiente dei migranti e di antiche colture, il mais ottofile rosso, il mais giallo marano, il grano saraceno, il grano antico Verna, il grano antico del Sud e il Maracan, colture che proprio qui abbiamo riscoperto e riportato in vita, e che produciamo con l’aiuto dell’azienda agricola Cesare Quaglia di Variglie.
Le pietanze saranno poi “esportate” al di fuori delle mura della villa: la trattoria offrirà anche un servizio catering, un’occasione per creare nuovi posti di lavoro.
Perché un’osteria in un centro migranti
La trattoria nasce dalla fusione di due idee: quella di produrre e trasformare cibo buono e sostenibile, e quella di integrare sempre di più i luoghi dell’accoglienza nel territorio che li ospita, facendo dell’accoglienza motore di sviluppo locale. Portando al territorio valore aggiunto. Opportunità.
Portare le persone all’interno di un centro migrati vuol dire includere davvero. Aprirsi alla società, perché la società si apra a noi. E quale modo migliore per farlo che non invitare a trascorrere ore piacevoli e gustose ai nostri tavoli?
Vogliamo che questa trattoria sia un luogo di svago, di buona cucina ma anche di inclusione, in cui tutti, ma proprio tutti, possano sentirsi a proprio agio. Un luogo di libertà.
La storia di Villa Quaglina
Villa Quaglina è una casa padronale dell’ ‘800, ex Seminario degli Oblati di San Giuseppe di Asti, immersa nel verde, con un parco e sei ettari di terreno. Dopo una ristrutturazione negli anni ’70-’80 e un periodo come comunità di recupero per tossicodipendenti, era rimasta abbandonata. Nel 2014 Piam e il consorzio Coala le hanno ridato vita, trasformandola in centro di accoglienza. All’inizio emergenziale, con la Croce Rossa, la
Protezione Civile, una cucina da campo e oltre 600 persone passate da qui il primo anno. Poi, mentre i numeri dei profughi calavano, sempre più strutturata. Oggi ospita 45 persone in stanze doppie, con grandi sale e spazi comuni per le attività formative e ricreative. Tra le attività ci sono quelle con l’associazione Caffè Alzheimer, che ha aperto qui una sede per portare il verde, lo svago e il confronto con giovani e nuove culture nella vita dei malati.
Ma villa Quaglina è soprattutto, appunto, i suoi sei ettari di terreno in cui abbiamo sviluppato una nuova idea di impresa sociale: proprio dall’attività di accoglienza si è sviluppato il progetto Campi di Villa Quaglina, per valorizzare e conservare le eccellenze agro-alimentari piemontesi. Con la produzione e la vendita di antiche varietà di grano e mais.
Abbiamo anche un orto, fonte di verdure e di ispirazione per la cucina, e una vigna, da cui nasce Modibò, frutto della mescolanza di uve Barbera e Syrah, un vino che ha ridato vita alla vigna storica della villa aggiungendo forza, vigore e speranza per il futuro. La trattoria è la nuova avventura: un nuovo capitolo della vita di Villa Quaglina.