Un progetto di recupero di un antico vigneto destinato a sparire, in una virtuosa commistione tra culture lontane.
C’era una volta.. nel podere di Villa Quaglina (Asti, Valle Tanaro) una vigna coltivata a Barbera, di piccole dimensioni ma in ottima posizione (a terrazze, esposta a sud). Era in stato di abbandono e molto compromessa da flavescenza.
Una vigna autoctona destinata a sparire..
Ma un bel giorno nel podere di Villa Quaglina arrivarono alcuni baldi giovani provenienti da terre lontane. Con sé portarono un vitigno giovane e vigoroso come loro. Lo impiantarono nella vigna di Villa Quaglina, sostituendo le piante ormai morte.
Così nacque Modibò, un vino nuovo, frutto della mescolanza di uve Barbera e Syrah, un vino che ha ridato vita alla vigna storica di Villa Quaglina aggiungendo forza, vigore e speranza per il futuro.
L’avventura è iniziata a marzo 2016: le piante morte sono state rimosse, quelle rimaste seppure in gran parte malate sono state potate basse o intestate nel tentativo di recuperarle. Le piante rimosse sono state rimpiazzate da 350 barbatelle, scegliendo come varietà lo Syrah per la maggior resistenza a flavescenza del Barbera, oltre che per l’ottima qualità del vitigno, anche se non piemontese.
A maggio 2017 abbiamo anche piantato 2 filari di uva da tavola, con l’intenzione di “motivare” anche i lavoratori che non bevono vino..
Sotto la supervisione di 2 esperti vignaioli, la vigna di Villa Quaglina è coltivata da alcuni profughi e rifugiati. Giovani e forti ragazzi, venuti da lontano a dare una mano al nostro territorio a conservare tradizioni e culture antiche. Un po’ come il vitigno Syrah, robusto e resistente, venuto anch’esso da lontano e utile a garantire continuità alle nostre vigne.