Aiuta Piam a costruire il suo piccolo “asilo” per i figli delle mamme sottratte alla tratta, e scopri i nostri nuovi progetti sull’educazione e la genitorialità

A Natale regala un pezzetto del nostro piccolo “asilo”: lo spazio che Piam sta costruendo, al centro di accoglienza del Seminario di Asti, per le attività educative con i bambini e le mamme dei nostri progetti, donne vittime di tratta con un passato difficile e un futuro da scrivere.

Un regalo di Natale solidale e colorato
Per realizzare lo spazio abbiamo bisogno di colorare le pareti, popolarlo con giochi, libri, arredi, materiale didattico. Se per Natale vorrai aiutarci a concretizzarlo, regalandone simbolicamente un pezzetto a famigliari o amici, ti chiediamo una donazione: in cambio ti
manderemo un biglietto, che potrai stampare e regalare, con tutte le informazioni sul progetto e i nostri contatti Facebook (Piam onlus Asti) e Instagram (@piamonlus), dove vi aggiorneremo passo passo sulla costruzione dello spazio e sulle attività con le quali gli daremo vita.
Se lo vorrete potrete anche avere un invito speciale: quello per partecipare con noi all’inaugurazione dello spazio (fisicamente o virtualmente, a seconda delle restrizioni Covid), e a venire a trovarci durante una mattina di attività per conoscerci.
Donare è facile e veloce: clicca al link https://piamonlus.org/unabuonaoccasione/ e scegli l’importo. Appena effettuata la donazione potrai scaricare il biglietto da personalizzare e consegnare alla persona che riceverà il regalo. Un regalo diverso, autentico.

Che cosa c’è dietro
Piam, Progetto Integrazione Accoglienza Migranti, è una organizzazione nonprofit con sede ad Asti che si occupa di lotta alla tratta, accoglienza di rifugiati, progetti educativi. Quello del Seminario è uno dei diversi centri e appartamenti che gestiamo, ed è interamente dedicato a giovani donne strappate alla tratta, con i loro figli.
L’idea di costruire uno spazio per i bimbi, una sorta di “asilo”, nasce da una forte esigenza delle mamme, che è anche il cuore del nostro intervento: quella di studiare, imparare un mestiere e costruire un futuro di autonomia, libertà, indipendenza. Per farlo però hanno bisogno – come tutte le mamme del mondo – di tempo. Di prendersi tempo da dedicare a loro stesse a alla loro formazione. È un loro diritto.
Ed è parallelo al diritto dei bambini di avere luoghi e progetti pensati per loro, trovare continuità negli spazi e nelle attività piuttosto che essere trascinati da un contesto all’altro. Per crescere sereni e rigenerare rapporti spesso difficili con le mamme.
Un tema, quello dell’attenzione a questi bambini, dimenticato o sottovalutato anche dai programmi nazionali di accoglienza, che si occupano dei minori non accompagnati, ma non prevedono risorse per il sostegno educativo di quelli arrivati con famiglie o genitori soli.
Dunque, eccoci al punto: vogliamo costruire – partendo dalle mamme del Seminario ma con l’idea di estendere poi il progetto a tutte le mamme e i bambini coinvolti nei nostri programmi– uno spazio cucito su misura per questi bimbi.
Uno spazio bello, perché la bellezza cura. Uno spazio dove possano giocare e imparare, insieme agli educatori, mentre le mamme studiano e lavorano. E dove, alla fine della giornata, mamme e bambini possano giocare insieme, scoprendo la bellezza di costruire legami tra un disegno e un puzzle, imparando a conoscersi e rinforzando il loro rapporto.
Stesso scopo per il quale, del resto, stiamo avviando per le mamme laboratori sulla genitorialità, su temi pratici come la gestione del tempo con i bambini, il linguaggio, il cibo, il gioco. Perché abbiano gli strumenti per navigare da sole, conoscendo bene la società in cui vivono, una volta uscite dai programmi di accoglienza.
Un’area di lavoro nuova per Piam, e per il mondo dell’accoglienza in generale, che reputiamo di grande valore e che vogliamo trasformare in un caso studio: siamo coinvolti in un gruppo di ricerca e sperimentazione nazionale che ha proprio l’obiettivo di migliorare la presa in carico dei figli delle donne vittime di tratta e rafforzare le capacità genitoriali delle mamme. Per arrivare a scrivere linee guida sulla genitorialità per i programmi nazionali di accoglienza. Ruolo pionieristico che già abbiamo avuto nel campo della lotta alla tratta.

Perché ti chiediamo aiuto
I fondi pubblici spesso non bastano per realizzare queste idee. Per aprire nuove linee di intervento, immaginare nuovi modi per includere i rifugiati nella società, e alla società dimostrare che l’accoglienza fa bene. Che non sottrae risorse, ma le crea.
I fondi pubblici non bastano, appunto, o troppo spesso arrivano tardi. Succede che arrivino con 15 o anche 18 mesi di ritardo rispetto alle spese sostenute. E che quindi ci ritroviamo in seria difficoltà con le banche.
Per questo chiediamo aiuto anche ai privati. Anche a te.

Basta poco: ogni mattone è importante per costruire una casa.

Con affetto,
Gli operatori, le mamme e i bimbi di Piam

P.s. tutte le donazioni a Piam onlus godono delle agevolazioni fiscali previste dalla legge per erogazioni a favore di onlus: non dimenticare di stampare la ricevuta della donazione e consegnarla al tuo commercialista quando farai la dichiarazione dei redditi.

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